Cosa prevede il Decreto Salva Casa 2024
Venerdi 07 Giugno 2024
Il Decreto Salva Casa 2024 prevede la possibilità di sanare delle irregolarità di minore entità: il focus sugli interventi ammessi.
Dal 30 maggio è entrato in vigore il nuovo Decreto Salva Casa (d.l. 69/2024): si tratta di disposizioni urgenti in materia di semplificazioni edilizia e urbanistica che modificano il D.P.R. 380/2001 “Testo Unico Edilizia”. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, mira a sanare delle lievi irregolarità.
Il Decreto Salva Casa 2024 è un condono? No, in quanto il decreto interviene solo in casistiche di minore gravità e riguarda:
- attività di edilizia libera;
- stato legittimo dell’immobile;
- mutamenti di destinazione d’uso;
- tolleranze costruttive ed esecutive;
- nuovo accertamento di conformità in sanatoria;
- alienazione immobili abusivi.
Interventi sulle minori difformità
Con il nuovo decreto si considerano in edilizia libera:
- le vetrate panoramiche amovibili (VePA) anche per i porticati rientranti all'interno dell'edificio;
- le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia composta da tende anche a pergola, addossate o annesse agli immobili, purché non determinino spazi stabilmente chiusi e non abbiano un impatto visivo e ingombro apparentemente disarmonici.
Sono state riparametrate le tolleranze costruttive. In particolare sono stati fissati i limiti entro cui non si configura una violazione edilizia, così stabiliti:
- del 2% delle misure previste dal titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile superiore ai 500 metri quadrati;
- del 3% delle misure previste nel titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile compresa tra i 300 e i 500 metri quadrati;
- del 4% delle misure previste nel titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile compresa tra i 100 e i 300 metri quadrati;
- del 5% delle misure previste nel titolo abilitativo per le unità immobiliari con superficie utile inferiore ai 100 metri quadrati.
Riguardo le tolleranze esecutive sono stati inclusi interventi di:
- minore dimensionamento dell’edificio;
- mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali;
- irregolarità geometriche e modifiche alle finiture degli edifici di minima entità, irregolarità esecutive di muri esterni ed interni e difforme ubicazione delle aperture interne;
- difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria;
- difforme ubicazione delle aperture interne;
- errori progettuali corretti in cantiere e errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere.
Mutamento destinazione d’uso
Il cambio della destinazione d’uso della singola unità immobiliare senza opere all’interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito, nel rispetto delle normative di settore, ferma restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni.
Tra diverse categorie funzionali il mutamento delle destinazioni d’uso è ammesso solo per le categorie residenziali, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale, all’interno delle zone: centro storico, residenziali consolidate, residenziali in espansione.
Stop doppia conformità
Un’altra novità prevista dal nuovo decreto è il superamento della doppia conformità urbanistica ed edilizia per sanare gli interventi realizzati in parziale difformità.
Il Decreto Salva Casa 2024 semplifica la normativa. Le parziali difformità possono essere sanati gli interventi che al momento della realizzazione erano coerenti con le norme edilizie e che oggi sono conformi alle norme urbanistiche. La doppia conformità resta invariata nei casi di assenza, totale difformità o variazioni essenziali rispetto al permesso di costruire o alla segnalazione certificata a inizio attività.
Hai necessità di sanare delle difformità di minore entità? Puoi rivolgerti allo studio di AeB Architetti: il nostro team di esperti ti consiglierà la migliore soluzione per le tue esigenze.